ANMED dice no al ribasso dei rimborsi nella revisione nazionale del Nomenclatore Tariffario Ambulatoriale
ANMED (Associazione Nazionale di Medicina, Diagnostica, Salute e Benessere) è una libera associazione professionale fra soggetti del comparto sanitario operanti in Italia o all’estero, aconfessionale e apartitica che agisce nel pieno rispetto delle norme nazionali e internazionali con finalità di interesse generale promuovendo la tutela della salute e del benessere psicofisico nella sua interezza.
Con il presente comunicato, la Dottoressa Elisa Interlandi Presidente dell’ANMED aderente all’U.A.P., Unione Ambulatori e Poliambulatori, vuole pronunciare la propria posizione sul Nomenclatore Tariffario Ambulatoriale.
Pur riconoscendo la necessità di provvedere ad un aggiornamento del Nomenclatore che porti ad una revisione delle prestazioni che includa quelle tecnologicamente avanzate e l’eliminazione di quelle ormai obsolete, siamo fortemente allarmati dalla revisione al ribasso dei rimborsi che, scendendo oltre la soglia di costo dei materiali stessi, prevediamo che possa arrecare un danno alle strutture private, ampliare il debito delle strutture pubbliche e mettere a rischio, soprattutto, la qualità e quantità delle cure che si possono offrire ai pazienti.
Più volte si è ribadito alle massime cariche dello Stato che, ai sensi del D.lgs. 502, le strutture pubbliche e le strutture private concorrono su un piano paritario per assicurare ai cittadini italiani un’offerta in grado di attuare i LEA sul territorio nazionale. Le strutture private hanno un ruolo territoriale rilevante, mettendo a disposizione la professionalità, il rapporto medico-utente e le tempistiche idonee per la diagnosi e la cura nel pieno rispetto della libertà di scelta e della centralità del paziente. I laboratori e ambulatori privati convenzionati, rappresentano realmente agli occhi dei cittadini i principali erogatori della medicina del territorio, un punto di riferimento per chi ha la necessità frequente di effettuare controlli e analisi, con la certezza di una risposta rapida e puntuale.
Tutto ciò porterà a non poter più erogare centinaia di prestazioni in quanto con queste tariffe non sarà più possibile riconoscere la giusta retribuzione del nostro lavoro e, qualora lo facessimo, porteremmo le nostre strutture al fallimento. Un disagio che dividerà ancora di più l’Italia per diversità del servizio del sistema sanitario. L’Emilia Romagna e la Lombardia, infatti, hanno già revisionato il tariffario rendendolo sostenibile, invece le Regioni in piano di rientro non potranno. Una disparità del sistema che il cittadino non dovrebbe più subire. ANMED è portavoce di un modello sanitario territoriale, sostenibile ed avanzato per tutti i cittadini ed operatori. L’inefficienza economica di ampliare i LEA tagliando le tariffe è un processo metodologico errato così come anche si evince dal parere dell’Agenas.
Pertanto, si conferma che ANMED alle 11:00 di mercoledì 20 marzo sarà presente a Roma presso il Teatro Brancaccio di Via Merulana n. 244, per partecipare unitamente ad altre associazioni di categoria alla riunione con la quale s’intende manifestare pieno dissenso nei confronti delle nefaste conseguenze di tali provvedimenti..